Perché le azioni della General Electric hanno avuto un crollo netto venerdì 11 aprile?
Posted on Giugno 24, 2008 • English
Venerdì 11 aprile, la General Electric Corp (GE) ha annunciato che i rendimenti trimestrali erano stati pari a $0.43 per azione; ovvero di circa 4,3 miliardi di dollari. Potrebbe sembrare una notizia abbastanza buona: questa cifra era lievemente inferiore a quella dell’anno passato, quando i rendimenti trimestrali erano stati pari a $0.44.
Eppure, il valore delle azioni di GE è calato di quasi il 13%; ed, in larga parte come reazione a questa notizia, il resto del mercato ha subito un crollo del 2% (vedi qui).
Perché c’è stata una reazione così negativa nei mercati finanziari a quella che, tutto sommato, non è una cattiva notizia? La risposta ha a che fare con le aspettative del mercato sulle performances di GE
, e sull’utilizzo aggressivo, in passato, da parte di GE, di una strategia di earnings management, una sorta di manipolazione degli utili da parte del management. (Disclaimer: io non sono un commercialista e non mi occupo di analizzare le dichiarazioni di bilancio di GE. Ho qualche azione GE attraverso investimenti in broad market indices [Gli index fund sono fondi caratterizzati da una gestione sostanzialmente passiva, cioè una strategia di gestione che ha come unico obiettivo replicare la performance del mercato, senza cercare di ottenere un extrarendimento.]. Questo saggio, così come tutti gli altri in questo sito , non è e non deve essere preso come una raccomandazione a comprare o vendere nessuna particolare azione, ma è pensato per aumentare la tua consapevolezza del funzionamento dei mercati per aiutarti a prendere decisioni d’investimento migliori.)
I mercati si aspettavano che le azioni GE rendessero circa $0,51, e GE aveva dichiarato di aspettarsi un rendimento fra i $0,50 ed i $0,53 ad azione. In questa prospettiva, il risultato di $0,43 è stato una grande delusione per i mercati, e soprattutto per GE, i cui rendimenti annunciati difficilmente deludono il mercato.
GE è stata a lungo accusata di “gestione dei rendimenti”, ovvero di arrangiare le sue transizioni commerciali in maniera tale da produrre bilanci sempre migliori (se vuoi maggiori dettagli in merito, puoi leggere questo articolo). Ci sono metodi assolutamente legali con cui un’impresa può assicurarsi che i suoi rendimenti raggiungano obiettivi predeterminati. Ad esempio, se l’impresa ha perso un po’ più di quanto si aspettava, alcune spese vengono procrastinate fino al trimestre successivo. Così, se in un altro trimestre i profitti sono inaspettatamente alti, si anticipano alcuni esborsi. Entrambi i tipi di transazione equalizzano i rendimenti trimestrali. Finchè si tratta di cifre relativamente piccolo, e l’impresa cresce bene, non ci sono dei costi particolari associate a questo tipo di transazioni.
Ma qualche volta l’impresa non riesce a raggiungere gli obiettivi di rendimento che si era prefissata; forse tutte le notizie della fine del trimestre sono negative. In questo caso, l’impresa deve prendere una decisione: fare uno sforzo eroico e comunque deludere – anche se di poco - le aspettative del mercato? Oppure devono mostrare i risultati peggiori possibili, mancare l’obiettivo di molto, ma creare le basi per sviluppi positivi nel prossimo trimestre?
GE ha annunciate una cifra ben al di sotto delle aspettative del mercato, ed il mercato ha reagito con forza, a causa del passato di GE, in cui ha sempre raggiunto o superato le aspettative di rendimento trimestrale. Ma quegli analisti che si sono occupati di GE più di me possono facilmente decodificare i bilanci dichiarati e giudicare se GE ha annunciato il risultato migliore possibile (in questo caso, le prospettive per il futuro non sono esattamente rosee), il peggiore (nel qual caso, invece, la prospettiva è splendente), oppure una via di mezzo.
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