Comprendere le spese per i consumi (PCE)
Posted on Settembre 5, 2008 • English
Gli Stati Uniti sono un’economia guidata dai consumi; le spese per i consumi (PCE), delle famiglie e delle organizzazioni non profit, rappresentano circa il 70% del PIL; in Giappone i consumi si attestano a meno del 60% del PIL (qui trovi i dati sul PIL giapponese) e in Germania attorno al 57% (qui ci sono i dati del PIL tedesco).
Gli Stati Uniti sono in una fase di revisione del modo in cui presentano i dati del PCE; in questo articolo descriverò brevemente il nuovo metodo che verrà utilizzato a partire dal 2009, descritto dal BEA (Bureau of Economic Analysis) in un articolo pubblicato a maggio 2008 (eccolo qui). Il cambiamento più importante è che il BEA utilizza la classificazione internazionale del Sistema della contabilità nazionale (SNA) rendendo quindi i dati del PCE più compatibili con altri dati che fornisce il governo (come per esempio l’indice dei prezzi al consumo (CPI).
Circa il 98% del PCE sono spese per i consumi privati (il resto sono spese per i consumi fatte da organizzazioni non profit). La salute e la casa sono le categorie di riferimento più grandi
, e pesano circa per il 18% del PCE, seguite dai trasporti (11%) e poi divertimento, spese per il cibo (per la maggior parte il cibo consumato a casa), i servizi finanziari, i servizi alimentari e per le spese extra (ristoranti e hotel) e altri beni, servizi per la casa e arredamento e attrezzature per la casa, che comprendono più o meno tutte le altre categorie (rispettivamente del 4 e del 9%)
Un modo utilizzato dal BEA per classificare il PCE è per tipologia di beni venduti; i beni sono divisi tra beni non durevoli (23%), durevoli (13%) e servizi, inclusi i pasti e le bevande vendute (64%). Le categorie dei servizi sono ampliate dall’inclusione della categoria dei pasti e delle bevande consumati fuori casa (prima era inclusa nei beni non durevoli). Sebbene il comportamento dei consumatori americani non sia cambiato, questa riclassificazione enfatizza le dimensioni del settore dei servizi americano.
A differenza del PIL, il PCE è a disposizione sia mensilmente sia trimestralmente. Normalmente il PCE mensile viene pubblicato uno o due giorni dopo il PIL. Per esempio, la prima revisione del PIL del secondo trimestre del 2008 (il cosiddetto PIL preliminare) verrà pubblicato il 28 agosto; il 29 agosto verrà pubblicato il dato sulla spesa per i consumi privati. Questa scaletta di pubblicazione crea un risultato bizzarro: alla fine di agosto si ha già una revisione del secondo trimestre del 2008 (aprile fino a giugno) per il PIL e il PCE di luglio; alla fine di settembre c’è una revisione finale del PIL del secondo trimestre del 2008, e il PCE di agosto; quindi in quel momento ci sono 2/3 dei dati del PCE per il terzo trimestre. Alla fine di ottobre verrà pubblicata la stima avanzata del PIL del terzo trimestre del 2008, e questo dato include il PCE trimestrale. E tuttavia non sappiamo ancora il PCE mensile di settembre fino a due giorni dopo (c’è ancora un’incertezza residuale sul PCE nel terzo trimestre, anche quando il PCE trimestrale è un dato già conosciuto, dato che ci sono le revisioni dei dati dei mesi precedenti).
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